5 cose da fare visitando la Toscana

Boboli garden in Florence

La Toscana racchiude in sé un microcosmo dove potrete vivere emozioni diverse e ineguagliabili.

Ci sono mille esperienze da fare e mille luoghi da vedere e ci sono cose che potrete fare soltanto qui, in Toscana.

La Toscana infatti saprà ammaliarvi con panorami belli da mozzare il fiato grazie ad una natura verde e rigogliosa: olivi, viti, querci enormi, campi di grano e papaveri, ogni sguardo potrà fermarsi in immagini belle come cartoline da portare a casa e nel cuore.

Ma la Toscana è anche arte e cultura, con città che traboccano di monumenti, architetture e testimonianze di tanti artisti prestigiosi e geniali della cultura passata e contemporanea.

Se invece siete amanti della storia questa regione vi incanterà con continue sorprese e talvolta vi sembrerà di essere stati catapultati indietro nel tempo.

Le vacanze sono anche relax e sport, e anche in questo campo la Toscana non può deludervi grazie ai suoi tanti centri termali, al suo mare turchese e cristallino e una campagna da esplorare con lunghe passeggiate a piedi, a cavallo o in bici.

Non vi farò quindi un elenco di ciò che dovete assolutamente fare e che troverete ovunque, vi farò un elenco più esclusivo, più particolare, da turista curioso e non di massa, da turista che non si accontenta e vuole scoprire di più e vivere davvero la terra che lo ospita.

1. Visitate il Giardino di Boboli a Firenze

Dopo aver visitato gli Uffizi, mangiato un gelato a Piazzale Michelangelo con Firenze ai vostri piedi e un panorama straordinario, prendetevi mezza giornata di relax e andate a visitare il Giardino di Boboli.

Posizionato dietro Palazzo Pitti e nato come suo giardino monumentale per volere dell’illuminata famiglia dei Medici, è un superbo esempio di giardino all’italiana, siepi, fontane, laghetti, piccoli labirinti, prati pieni di margherite, il Giardino di Boboli invita a un momento di assoluta serenità.

Portatevi un libro o la vostra guida della Toscana e sedetevi in una delle tante panchine, oppure, nelle belle giornate direttamente nel prato e godetevi tutto quello che avete intorno: il cinguettio degli uccellini, lo scrosciare dell’acqua delle fontane…il silenzio!!

Il giardino è una sorta di museo a cielo aperto che pare abbia addirittura ispirato i giardini di Versailles, ospita molte specie antiche di alberi e siepi, statue e sculture in un continuo gioco di architetture naturali, per visitarlo tutto occorreranno circa 3 ore assolutamente ben spese.

E’ aperto tutto l’anno (ingresso 7 euro) e magnifico in ogni stagione, per ripararsi dalle afose giornate d’estate o per godere degli splendidi colori autunnali.

photo credit Shaun Merritt

2. Fate una passeggiata sui lungarni pisani

Troppi turisti si fanno scendere nei pressi di Piazza dei Miracoli, fanno la foto di rito sostenendo la famosa Torre Pendente e poi ripartono verso altre mete perdendosi a mio avviso l’atmosfera magica della città di Pisa.

Senza nulla togliere all’unicità di Piazza dei Miracoli, fermarsi solo a questa, significa sottovalutare una città dall’anima giovane ma romantica.

Da Piazza dei Miracoli prendete via Santa Maria, fatevi tentare dai suoi tanti negozietti per assaggiare un tagliere di salumi toscani accompagnati da un buon vino rosso delle colline pisane, poi proseguite attraversando Piazza dei Cavalieri.

La Piazza restaurata da poco e riportata all’antico splendore ospita oltre alla bellissima chiesa Di Santo Stefano, il palazzo della Scuola Normale Superiore, che tante menti eccelse ha formato.

Prima di proseguire date un’occhiata alla casa torre sulla vostra sinistra, la così detta Torre della Fame, dove Dante colloca la fine tragica e tremenda del Conte Ugolino.
Pochi passi sotto i portici di Borgo Stretto costeggiati da negozi di grande firme ed eccovi finalmente sui Lungarni!

L’ansa del fiume che guarda verso il mare vi regalerà tramonti incantevoli con il profilo della Chiesa della Spina, bellissima chiesetta in stile gotico e della Cittadella, antica fortificazione all’esterno delle mura cittadine.

Le parole che Giacomo Leopardi scrisse in una lettera alla sorella Paolina nel 1827 meglio di quanto potrei fare io sapranno spiegarvi perché vale la pena farsi una passeggiata fino ai Lungarni Pisani:

“L’aspetto di Pisa mi piace assai più di quel di Firenze. Questo lungarno è uno spettacolo così bello, così ampio, così magnifico, così gaio, così ridente che innamora: non ho veduto niente di simile nè a Firenze nè a Milano, nè a Roma, e veramente non so se in tutta l’Europa si trovino vedute di questa sorta.

Vi si passeggia poi nell’inverno con gran piacere, perchè v’è quasi sempre un’aria di primavera: sicchè in certe ore del giorno quella contrada è piena di mondo, piena di carrozze e di pedoni: vi si sentono parlare dieci o venti lingue, vi brilla un sole bellissimo tra le dorature dei caffè, delle botteghe piene di galanterie e nelle invetriate dei palazzi e delle case, tutte di bella architettura. Nel resto poi, Pisa è un misto di città grande e di città piccola, di cittadino e di villereccio, un misto così romantico, che non ho veduto mai altrettanto. A tutte le alte bellezze, si aggiunge la bella lingua.”

photo credit Claudio Indiani

3. Fate un bagno termale in mezzo al bosco ai Bagni di San Filippo

La Toscana vanta molte località termali conosciute a livello internazionale, ma solo ai Bagni di San Filippo potrete fare un bagno nelle acque calde che sgorgano dalla terra all’aperto in mezzo a un bosco di castagni e lecci.

Molti di voi durante la loro vacanza non si faranno scappare certamente una visita alla bellissima Val d’Orcia campagna magnifica disseminata di borghi- Montalcino, Pienza, Montepulciano…- famosi per la loro bellezza medioevale o rinascimentale e le loro eccellenze enogastronomiche.

Eppure non molti sanno che a pochi chilometri, dove la Val d’Orcia incontra le pendici del Monte Amiata sorge questo piccolissimo centro noto fin dall’antichità per le sue acque termali che un relativo isolamento e una scarsa popolazione hanno fatto sì che il lugo mantenesse un aspetto selvaggio e naturale.

Un vero e proprio fiume di acque termali attraversa il bosco e forma un paesaggio fiabesco di bianche formazioni calcaree, cascatelle e piccole vasche di acqua calda fino alla pozza più grande sormontata da quella che gli abitanti del luogo chiamano la Balena Bianca, monumentale formazione calcarea che le acque termali, scorrendo per decine di migliaia di anni, hanno costruito lungo il corso del fiume e che per la forma ed il colore richiama nell’immaginario collettivo Moby Dick, la protagonista del racconto di Melville.

Prendete il sentiero all’uscita del paese e incamminatevi lungo il bosco, sentirete subito il gorgogliare del “fosso bianco” e dopo pochi passi vi troverete davanti questo spettacolo incredibile della natura. L’esperienza di un bagno caldo nel mezzo ad un bosco rigoglioso ha in sé qualcosa di magico, ma provate ad immaginarlo in inverno con intorno a voi il bosco coperto da un manto di neve: un’avventura unica e indimenticabile!!

photo credit Paesaggi di Maremma

4. Assaggiate il cacciucco alla livornese

Se siete in vacanza lungo il litorale toscano o se state per rientrare e dovete prendere l’aereo dall’aeroporto di Pisa prendetevi il tempo per un pranzo o una cena a Livorno.

La cucina toscana vanta ricette culinarie di lunga e antica tradizione: pasta fatta in casa, cacciagione, zuppe e salumi nell’entroterra, spaghetti ai frutti di mare, pesce fresco, acciughe sottopesto e molto altro lungo la costa.

Ma il cacciucco potrete assaggiarlo solo e soltanto a Livorno, o almeno la versione genuina e tradizionale di questa particolare zuppa di pesce.

Ma non chiamatela semplicemente zuppa di pesce, i livornesi veraci potrebbero offendersi!

La ricetta del cacciucco si perde nella storia dei tempi, si dice sia nata nel rinascimento come cibo dei poveri: i piccoli pesci di scarto, difficilmente vendibili, mescolati con il pane raffermo e l’aglio che serviva per coprire l’odore forte del pesce. Con il tempo si è aggiunto il pomodoro e gli odori -cipolla, sedano, carote- e oggi, il cacciucco è una vera esperienza culinaria, una commistione di pesci che si richiama alla commistione di popoli e tradizioni che caratterizzano la storia della città di Livorno.
La cosa migliore è prenotare il giorno precedente il vostro cacciucco in una delle tante osterie storiche della città portuale perchè la cottura di questa zuppa è piuttosto lunga e complicata. Le osterie dove potrete assaggiare questa specialità mantengono inalterata la loro classicità e il loro legame con il mare e con il mestiere di pescatori: poca modernità e molta convivialità.

Evitate di ordinare più piatti, il cacciucco vi verrà servito in porzioni enormi che faticherete nonostante la golosità a finire e accompagnatelo con un bicchiere di vino rigorosamente rosso come vuole la tradizione.

Curiosità: in alcuni locali vi daranno un “bavaglino” misura adulti esattamente come quello che mettiamo ai bambini, non lo rifiutate, mangiare il cacciucco è un procedimento piuttosto complicato e sporcarsi gli abiti con il delizioso sugo al pomodoro non è poi così difficile!

Buon appetito!

photo credit Susan Lucas Hoffman

5. Escursione all’isola di Pianosa

Se nel vostro itinerario vacanziero in Toscana è compresa anche la Costa tirrenica, aggiungete un’escursione all’isola di Pianosa: un’esperienza assolutamente indimenticabile.

Pianosa è servita regolarmente da traghetti con partenza da San Vincenzo, Piombino e dall’isola d’Elba che partono la mattina per far ritorno all’ora del tramonto dalla primavera alla fine dell’estate.

L’isola dal traghetto si presenterà come una sottile striscia di colore appena più scuro del mare, Pianosa è stata fin dal 1858 colonia carceraria agricola e per un secolo i carcerati sono stati utilizzati per dissodare i terreni e renderli più fertili, dismesso il carcere ad oggi la popolazione va dalle due guardie forestali d’inverno a un massimo di una ventina d’estate.

Per preservare le bellezze naturali l’accesso all’isola è limitato a 250 persone al giorno ed il bagno è permesso solo alla spiaggia di fronte al paesino. Cala Giovanna si presenta con sabbia bianca e finissima, acque cristalline dalle mille sfumature di turchese popolate da pesci di ogni specie e vi sembrerà di essere in una spiaggia caraibica.

Il periodo migliore per visitare l’isola è forse la primavera quando le scogliere si coprono di fioriture gialle rosa e bianche e i campi non coltivati sono tutto un volo di uccelli e farfalle. Passeggiare tra i pini di Aleppo e il rosmarino per scoprire panorami mozzafiato nel tour dell’isola è un’esperienza fantastica: bellissimi muri a secco testimonianza del lavoro di dissodamento dei carcerati, strade bianche e il profilo del carcere come un castello a dominare l’isola.

In barca potrete vedere le mille piccole grotte che si sono formate grazie all’erosione continua di acqua e vento nel terreno arenario dell’isola.

Prima di ripartire verso la terraferma visitate anche le catacombe vi si accede da una piccola grotta vicino al porto: troverete un fitto intreccio di gallerie probabilmente il luogo di sepoltura scelto dalle prime comunità cristiane che si insediarono sull’isola attirate dalla fertilità e ricchezza d’acqua.

Una giornata all’insegna della natura, dei suoi colori e dei suoi profumi.

photo credit Roberto Miliani

Credit foto copertina Marco De Naro


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